Nei terreni fertili i sali liberati vengono immagazzinati in un “gel organico” chiamato humus. Pertanto il suolo non va mai calpestato quando è troppo bagnato perché si perderebbe gran parte della fertilità. Questa è l’epoca in cui il suolo può inglobare ossigeno senza processi di ossidazione.
I preparati biodinamici in quest’epoca hanno proprio il compito di aiutare i processi appena descritti. Possiamo irrorare il 500k di pomeriggio nelle giornate invernali leggermente più tiepide. L’irrorazione invece del Fladen colloidale sarà maggiormente indicata su quei terreni dove ancora abbiamo residui di paglie che devono ancora decomporsi.
Risulterà molto utile l’irrorazione del 501 sui cereali – frumento e orzo – di mattina nella costellazione del leone. Tenderà a far aumentare le produzioni.
Particolarmente utile sempre sui cereali prima che vadano in fase di levata è l’irrorazione del macerato di equiseto per prevenire l’insorgenza di funghi patogeni sul fusto e sulla foglia.
Sugli alberi da frutta possiamo applicare la pasta per tronchi a fine inverno sia nella versione più densa applicata a mano sia nella versione liquida applicata con l’atomizzatore.