dama

dama
"LA GRAZIA DELLE ROSE"
© THE GRACE OF ROSES
© Poèmes et Pensées sous la forme de la Rose

© Grazia Adamo Giovannetti - ALL RIGHTS RESERVED





Please NOTE

Contact and Photo information

If you enjoy the pictures I've found, please link back directly to the post that you found them in so credit for photo will not be lost.
Careful use and acknowledgment is very much appreciated. Thank you!

I'll be very pleased if you mention my blog when you wish to copy - for personal and private use only - verses or image. Thank you and Welcome
http://www.cadellerose.blogspot.com/
Photos are the property of and copyrighted by their contributor.

© All rights reserved. Usage, reproduction or altering of artwork is not permitted. Each piece of artwork is an intellectual property and is protected by the copyright law.

I often find photos from unknown sources and do not purposefully infringe on Copyrights. If I have violated a copyright of yours, please let me know,
and I will happily give you credit or remove it.
Thanks for sharing.

N.B.
I diritti su questo blog sono riservati come da legge sul Diritto d'Autore
Nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo.
RIPRODUZIONE RISERVATA.
E' vietata la riproduzione totale e/o parziale
Immagini, testi, contenuti e marchi citati in queste pagine sono

© copyright dei rispettivi proprietari.
Per uso esclusivamente personale e privato è possibile condividere testi e/o immagini - non soggetti a copyright - del presente blog e citarne la fonte.
Ringrazio ciascuno di voi e vi auguro giorni lieti

sito internet di Ca' delle Rose

sito internet di Ca' delle Rose
© ALL RIGHTS RESERVED - RIPRODUZIONE RISERVATA - www.cadellerose.org è il sito internet di Ca' delle Rose, Giardino Roseto BioDinamico

img-la-rose

La rose, ce qu’on dit et ce qu’on pense

sabato 29 novembre 2014

FESTEGGIARE L'AVVENTO

 
 
 
FESTEGGIARE L'AVVENTO con i bambini
==========================================================*
La parola "Avvento" deriva dalla parola latina adven-tus, che significa "venuta".
In questo periodo, mentre attendono la nascita di Gesù Bambino, i bambini scoprono tanti segreti.

Abbiamo costruito una capanna in un paesaggio natalizio, con un sentiero di stelle che vi giunge.
Maria e Giuseppe camminano su questo sentiero verso la stalla di Betlemme.
Ogni mattina, quando ci raccogliamo intorno a questo presepio, i bambini notano che qualcosa nel paesaggio è cambiato: è comparso un piccolo cristallo, o è fiorita una rosa in un roseto, oppure un agnellino sbuca  da una roccia sporgente.
Si racconta una storia.
Maria e Giuseppe incontrano ostacoli lungo la via, ma la Madre di Gesù ha il potere di fare miracoli, ed essi possono continuare il loro viaggio verso il luogo in cui dovrà 
nascere il Bambino. 
Tutto il Creato vi  prende parte e vuole assister alla nascita.

Prima e dopo la nostra piccola storia, cantiamo e suoniamo alcuni dei nostri strumenti musicali.
Un Angelo dell'Avvento fluttua nell'aria sopra alla capanna, entrano in scena sempre più angeli, tutto il mondo del Cielo si avvicina alla Terra.
È importante mantenere sempre un'atmosfera di calma in tutte queste attività, per avere un senso reale dell'Avvento.
tratto da: "Come sviluppare tutti i talenti del bambino" 
ed. RED

Trova tutti i laboratori e gli appuntamenti per prepararsi al Natale insieme ai vostri bambini:

==========================================================*
  FESTEGGIARE L'AVVENTO con gli adulti
==========================================================*
Nelle profondità dell'anima umana
vive il vittorioso sole dello spirito;
le rette forze dell'anima possono sentirlo
nell'interiore vita invernale,
nell'impulso di speranza del cuore:
esso vede la vittoria del sole spirituale
nella luce benedicente della notte santa,
quale simbolo della vita superiore
nella profonda notte dell'inverno.
Rudolf Steiner

Trovate qui gli incontri, letture e conferenze sul Natale:

==========================================================*
BAZAR DI NATALE
==========================================================*
Come da tradizione, tra la fine di novembre e dicembre le scuole steineriane organizzano il Bazar, 
un momento per stare insieme.
Laboratori, mercatini, spettacoli, merende e tanto altro.
Ecco l'elenco dei Bazar di quest'anno:

==========================================================*
RICETTA - Torta di mele delle Cascine Orsine
==========================================================*
Crostata di mele

Ingredienti:
400g di farina tipo 2
4 tuorli d'uovo
200g di burro
200g di zucchero
scorza di limone grattugiata
cannella in polvere
1/2 cucchiaino di lievito

Preparazione
Unite gli ingredienti e fate un impasto. Stendete la pasta con il mattarello. Tagliate le mele a fettine e mettetele una accanto all'altra. Allungate un po' di  marmellata con acqua e versatela sulle mele. Mettete la crostata in forno a 170° e fatela cuocere per circa 1/2 ora. 

Senza uovo e senza zucchero:
Seguite la stessa ricetta senza mettere le uova né lo zucchero e aggiungete 200 gr di malto d'orzo o sciroppo di mele (non il succo, è troppo liquido e poco dolce) o lo sciroppo d'acero.


mercoledì 26 novembre 2014

Concimare il giardino e le rose con l' Humus di lombrico


Portare vita al vivente
L’HUMUS DI LOMBRICO

La razionalizzazione delle pratiche agronomiche messa in atto ad iniziare dal secondo dopo guerra, con l’obiettivo di massimizzare le rese per incrementare il profitto, ha condotto verso una eccessiva semplificazione delle pratiche agronomiche arrivando a snaturare completamente quelli che per secoli sono stati compiti e ruoli dell’agricoltura e dell’agricoltore: produrre alimenti salvaguardando territorio e paesaggio.
I motivi e le cause di questa involuzione sono svariati. Tra questi vi è il crescente interesse da parte delle multinazionali che vedono nell’agricoltura una grossa opportunità di guadagno. Uno degli altri motivi risiede nell’estrema specializzazione delle scienze agrarie con conseguente perdita di visione olistica. La conseguenza diretta e immediata di questo processo, culminato con la famosa “Rivoluzione verde” a cavallo degli anni ’60, ha determinato la mancanza di dialogo tra le scienze agrarie e le scienze “contingenti” (naturali, ecologiche, etiche, nutrizionali, energetiche, estetiche, paesaggistiche, ingegneristiche ecc.).  
E se un tempo l’animale aveva un’importanza fondamentale per quanto riguarda l’approvvigionamento del prezioso concime, con la diffusione e l’espansione della “moderna agricoltura” si assiste in maniera graduale alla completa scomparsa di ogni forma animale dalle campagne. Oggi la maggior parte delle aziende agricole che praticano la “moderna agricoltura” (o forse è meglio dire agricoltura industriale) sono prive di bovini, di cavalli, di pecore o altre tipologie di animali.
Uno dei motivi risiede nel fatto che il prezioso concime, che un tempo era prodotto dai bovini, oggi viene prodotto dall’industria e venduto in comodi sacchi all’agricoltore che poi lo distribuisce sui campi. Ma che differenza c’è tra un concime prodotto da un essere vivente ed un concime sintetizzato attraverso un processo industriale? Azoto organico e azoto di sintesi hanno le stesse qualità? La naturale biodiversità del suolo è maggiormente stimolata e favorita da concimi organici o da concimi di sintesi?
Dobbiamo porci queste domande perché non si tratta di essere nostalgici verso un mondo che non c’è più, ma perché è necessario valutare le conseguenze di certe azioni e di certe pratiche. Il bovino si nutre già da sé con un elemento che è il risultato di un processo vitale e della fotosintesi. Il vegetale che poi diviene nutrimento è già di per sé il risultato dell’interazione di luce, calore, acqua e di tutti quei processi viventi che gli permettono di crescere, compresa l’interazione con gli organismi del suolo. A sua volta ciò che viene ingerito dal bovino passa attraverso 4 stomaci ed un intestino lungo una quarantina di metri. Questo percorso, unico nel suo genere, contribuisce alla vivificazione della materia organica passando dal gradino vegetale a quello animale, sempre rimanendo in un contesto organico-vivente. Il bovino dunque con il suo calore ed il suo metabolismo (con la naturale ricchezza enzimatica e batterica di cui dispone all’interno del proprio intestino) contribuisce a vivificare ulteriormente la massa vegetale che ingerisce. Si può affermare che il bovino sia molto altruista poiché restituisce e dona alla natura sostanze ed elementi che sono di fatto fonte di vita e vitalità, trattenendo ben poco per sé. Va detto che non esiste altro essere vivente (o quasi) capace di fornire un elemento così importante per il terreno. Non è un caso se per secoli il letame bovino, sotto varie forme, è stato alla base della concimazione.



E mentre il letame passa attraverso un processo vivente (nel senso più ampio del termine), con i concimi azotati inorganici invece avviene l’esatto contrario. La sintesi industriale di questi concimi inorganici rappresenta una vera e propria mortificazione. I più diffusi sono i concimi ammoniacali ricavati dalla riduzione diretta dell’azoto molecolare, a temperature di 1000  °C ed 
a pressioni di 200 bar.
Oppure nel caso dei concimi nitrici questa sintesi avviene dall’ossidazione di azoto atmosferico (che sarebbe una forma non disponibile alla nutrizione delle piante) a temperature di 2700 °C utilizzando l’arco voltaico. Viene da chiedersi che fine faccia la vita sotto queste condizioni.

Già nel 1924 Rudolf Steiner intuì che era necessario “portare vita al vivente” per contrastare il declino dell’agricoltura e la perdita di fertilità dei terreni.
È fondamentale, quindi, rivalutare ruolo e funzione dell’animale all’interno della realtà agricola come fonte di vita.

L’HUMUS DI LOMBRICO
 La gestione dei bovini richiede comunque una certa organizzazione ed un certo impegno che non tutte le aziende riescono ad affrontare (soprattutto le realtà più piccole, oppure in ambito non professionale). Vi è, tuttavia, un valido alleato dell’agricoltore che lavora in silenzio, in grado di mantenere la fertilità del terreno garantendo la presenza “animale” e garantendo la funzione che un tempo era appunto delegata alla vacca. Questo essere è il lombrico, detto anche “mucca sotterranea”. Lo stesso Darwin era stupito dal fatto che questo insetto producesse terreno fertile riportando in superficie dagli strati più profondi grossi quantitativi di sostanza. E durante questo salire in superficie per poi ridiscendere il lombrico scava gallerie nelle quali microrganismi aerobici trovano il proprio habitat ideale. Inumidimento, sminuzzamento, miscelazione e decomposizione sono le principali attività nelle quali vengono mescolate e cementate da un muco proteico la parte minerale del terreno (o roccia madre) insieme alla parte organica, formando un aggregato definito  
complesso Argilla-Humus.
Nel lombrico sono presenti ghiandole calcifere importantissime, responsabili della produzione di
carbonato di calcio che è un elemento fondamentale per la crescita delle piante. Contiene nell’intestino un’ampia popolazione di microrganismi coinvolta in numerose reazioni di decomposizione, tra cui batteri cellulosolitici che favoriscono la demolizione della lettiera. Le deiezioni del lombrico rappresentano una fonte notevole di elementi nutritivi per il terreno.
Il lombrico necessita di umidità e della giusta temperatura (muore con il secco e non gradisce il freddo intenso e il caldo eccessivo).
Molte e ripetute esperienze dirette hanno evidenziato che l’uso del preparato Fladen favorisce 
la presenza del lombrico nel suolo.
Questo piccolo animaletto è estremamente importante per il terreno, sia per l’azione nel ciclo del detrito che per la struttura (è notevole anche la quantità di biomassa). Si ciba di residui vegetali ed animali e, durante l’ingestione, assume notevoli quantità di microrganismi (batteri e funghi fondamentali per la biodiversità e per il tipo di “servizio ecologico” che forniscono) le cui spore vengono eliminate con le feci e distribuite in una vasta area. Vi è un aumento del carico microbico, sia di batteri che di attinomiceti, osservabile dall’attività microbica respiratoria presente nelle sue deiezioni. La materia organica ingerita dal lombrico viene restituita in forma stabile, 
ideale per la nutrizione delle piante.
È possibile anche ottenere un ottimo fertilizzante, proveniente dall’intestino del lombrico, allestendo quello che può essere definito “allevamento di lombrichi” garantendo le condizioni ottimali per l’attività di questi organismi. Il risultato è un humus soffice, colloidale, scuro, profumato ed umido ricco di sostanza organica, flora batterica (batteri non digeriti che proliferano facilmente in questo substrato e che contribuiscono all’umificazione), vari microrganismi, auxine, enzimi, macro e micro elementi. Il suo rapporto in elementi è ricco, bilanciato e completo (azoto, fosforo, potassio, calcio e magnesio). Questo humus trasformato dal processo digestivo del lombrico è un prodotto stabile ed equilibrato ideale per la fertilizzazione. È possibile ottenere questo humus impiegando anche i preparati biodinamici, allestendo appositi cumuli all’interno dei quali l’attività del lombrico viene esaltata ed amplificata. Questo humus migliora la condizione fisiologica della pianta, e lo si può usare nei trapianti per favorire la radicazione, come fertilizzante, nella pasta per tronchi, nel bagno sementi o nella preparazione dei terricci per vasi e piantine da orto. La struttura stabile che assume come conseguenza del processo di umificazione ne impedisce il dilavamento; questo rende meno problematica la scelta del momento per la distribuzione o l’interramento, anche se il periodo più indicato rimane sempre l’autunno (eventualmente l’inizio della primavera o, in alcune zone, la fine dell’inverno). Il miglioramento della struttura favorisce la presenza e la circolazione dell’aria nel suolo, con notevole beneficio.
I dosaggi variano in base alle caratteristiche del terreno e alle esigenze delle colture.

IMMAGINI: 
Con i processi di sintesi industriali viene snaturato il ciclo dell’azoto, il ciclo del carbonio e tutti gli altri cicli e processi vitali che da milioni di anni sono alla base della vita e che sono fonte di vita (ciclo della sostanza organica e degli elementi nutritivi come fonte di fertilità, operato da batteri, micro e macro organismi).
Con la sintesi industriale l’azoto non passa più attraverso un processo vivente. Non vi è più la mediazione di un organismo vivente (vegetale e/o animale), ma vi è una sintesi al termine della quale si ottiene un prodotto completamente privo di vita e asettico (concimi ammoniacali e concimi nitrici). Questi sali provocheranno un rigonfiamento ed un ingrossamento della pianta, per cui il profitto aumenterà, ma questa pianta non potrà diventare un alimento idoneo a sviluppare salute e coscienza. Inoltre i concimi di sintesi andranno a mortificare i processi biologici del suolo e la naturale attività svolta dagli organismi terricoli. L’uso eccessivo di fertilizzanti azotati riduce la quantità di polifenoli negli alimenti. 
Mentre con la fertilizzazione organica ben fatta aumenta la biodiversità del suolo 
(batteri, funghi, protozoi, alghe, macro organismi) favorendo una maggiore decomposizione della sostanza organica, la costruzione di humus stabile ed una migliore ed equilibrata disponibilità di sostanze nutritive. Batteri, attinomiceti e funghi decompongono i residui vegetali; li trasformano e producono sostanze particolari (elementi nutritivi, sostanze cementanti, antibiotici, ecc.) che rendono più stabile la struttura del suolo, contrastando l’erosione e il dilavamento. Gli elementi nutritivi fortemente legati vengono poi solubilizzati e resi disponibili per la nutrizione delle piante grazie a micorrize, funghi e batteri che vivono 
in simbiosi con le radici.
L’esaltazione dei processi organici migliora l’efficienza energetica e riduce di molto l’impatto ambientale favorendo la conservazione del suolo.
                                                                               
Se si continuerà a concimare con concimi minerali allora i vostri figli e i figli dei vostri figli cresceranno molto pallidi. Le facce non si potranno distinguere dalle mani tanto saranno bianche. Dipende dai campi bene concimati se essi possono avere un colorito vivace e sano.
                                                                                                    Rudolf Steiner,1924