venerdì 25 gennaio 2013

La preghiera delle rose


[]
Che sarebbe la vita senza rose!
Un sentiero senza ritmo né sangue,
un abisso senza notte né giorno.
Esse prestano le ali all’anima.
Perché morirebbe l’anima senza ali,
senza stelle, senza fede, senza le chiare
illusioni che l’anima pretende.

Sono rifugio di molti cuori,
sono stelle che sentono l’amore,
sono silenzi che sfuggirono lentamente
all’eterno poeta notturno e sognatore,
e con vento, cielo e luce si formarono,
per questo tutte nascendo hanno imitato
il colore e la forma del cuore.

Sono le donne fra tutti i fiori,
tiepidi sancta sanctorum dell’eterna poesia,
grandiose neapori di ogni pensiero,
calici di profumo che il vento azzurro beve,
cromatici sciami, perle del sentimento,
ornamenti di lire, poeti senza accento.
Amanti profumate di usignoli dolci.

Madri di tutto il bello,
siete eterne, magnifiche, tristi
come sere silenziose d’ottobre,
che morendo, malinconiche, vaghe,
una notte d’ottobre copre,

perché essendo poesia, come voi siete,
siete piene di autunno, di sere,
di dolori, di malinconia,
di tristezze, di fatali amori,
di crepuscolo grigio d’agonia,
perché siete tristi, essendo la poesia
acqua dei vostri roseti.
[]


La preghiera delle rose, Federíco Garcia Lorca