venerdì 28 marzo 2014

Fare un giardino,


in fondo, è un modo di invocare la natura,
enunciare una sorta di preghiera in cui si sussurra la speranza di non averla ancora perduta. 
Per questo, non importa quali siano 
il disegno o le piante scelte, 
un giardino ci potrà persaudere solo quando 
trasmetterà sommessa la sensazione che vi vibri 
una qualche invisibile corda che riconnetta a un non so che
di sorgivo e forse selvatico.
Chiamiamolo il nostro antico cercare, tra le piante, la vita.

Pia Pera e Antonio Perazzi

via Omaggio alle Rose di Benedetta Piccolomini