venerdì 5 luglio 2013

Essenziale




Che allegria, vivere

e sentirsi vissuto.

Arrendersi

alla grande certezza, oscuramente,

che un altro essere, fuori di me,

molto lontano,

mi sta vivendo.

[…]

Che esiste un altro essere

con cui io guardo il mondo

perché sta amandomi con i suoi occhi.

Che esiste un'altra voce con cui io dico cose

non sospettate dal mio gran silenzio;

ed è che anche con la voce mi ama.

[…]

E quando mi parlerà

di un cielo scuro, di un paesaggio bianco, 
ricorderò

stelle che non ho visto, che lei guardava,

e neve che nevicava nel suo cielo.

Con la strana delizia di ricordare

di aver toccato ciò che non toccai

se non con quelle mani

che non raggiungo con le mie, distanti.

E spogliato di sé potrà il mio corpo

riposare, tranquillo, morto ormai.

Morire nell'alta certezza

che la mia vita non era solo

la mia vita: era la nostra.

E che un altro essere mi vive

di là dalla non morte.


 da La voce a te dovuta, XXI, Pedro Salinas