mercoledì 15 agosto 2012

la Rosa Bianca alla Santissima Vergine Maria


Il termine di Rosario si lega alla visione delle rose, ormai da tempo legate al culto della Vergine, basta citare, fra i tanti, San Bernardo:
Maria è stata una rosa, bianca per la sua verginità, vermiglia per la carità   
scrive, infatti, in uno dei suoi sermoni, vol. III p. 1020
E se le spine sono il simbolo del peccato, 
la rosa è appunto il simbolo della redenzione:
Roza ses espina
Sobre totes flors olens
canta il poeta provenzale Pierre de Corbiac  Rosa senza spine, la più profumata dei fiori  e si giunge alla poetica leggenda del XVI sec. secondo la quale la Madonna, salendo al Cielo, avrebbe lasciato un sepolcro fiorito di gigli e di rose.


‘Mme Hardy’ 1832, Rosa damascena  

Il grande mistico san Bernardo di Chiaravalle paragonò Maria a una rosa bianca per la sua verginità ed a una rosa rossa per l’amore. Spesso l’iconografia mariana le raffigura accanto tre corone di rose intrecciate, una di rose bianche per indicare le sue gioie, una di rose rosse per mostrare i suoi dolori ed infine una di colore giallo-oro per richiamare le sue glorie e la sua regalità universale. Secondo il grande vescovo di Milano Ambrogio, il fiore della rosa sarebbe stato all’origine creato da Dio senza spine che solo in seguito spuntarono sui gambi a causa del peccato originale per ricordare all’umanità il paradiso perduto. E’ questo il motivo per cui nei dipinti e nelle statue dell’Immacolata Concezione, cioè di Maria preservata da Dio dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, le rose sono raffigurate rigorosamente senza spine
 
Don Marcello Stanzione