sabato 21 luglio 2012

da "Mediterranee"


Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. 
Isolotti a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava, scivolosi al sole
belli come smeraldi. 

Quando l’alta marea e la notte 
li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. 

Oggi il mio regno è quella terra di nessuno. 
Il porto accende ad altri i suoi lumi; ma al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.


Ulisse, Umberto Saba