che nei suoi limiti terreni
l’uomo
con nomi divini chiama,
l’armonia
della fedeltà che non vacilla,
dell’amicizia
che non conosce dubbio,
la
luce che solo ai saggi s’accende nei soliti pensieri
e
solo ai poeti nelle loro belle immagini,
tutto
questo avevo scoperto in lei e trovato per me.
Allora, ricordo, rincorrevamo
ancora quelle semplici piccole grandi meraviglie che alimentavano la nostra fede,
le nostre speranze, le nostre vite e, soprattutto, ci permettevano di parlare
con il cuore al cuore dei nostri bambini e, a loro, di sperimentare la vita che
inizia con il sogno e la sua eterna dolcezza.
Volevamo che la nostra casa fosse una tana capiente,
un pozzo pieno d’amore.
da LA GRAZIA DELLE ROSE, opera in due volumi di Grazia Adamo Giovannetti