sabato 10 febbraio 2018

Ca' delle Rose GIARDINO ROSETO

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…e infine ringraziare desidero per la gran potenza d'antico amor per l'amor che se move il sole e le altre stelle.
E muove tutto in noi.
                                                                                               

Mariangela Gualtieri





























BUONA VITA A TUTTI!

dell'Arte del Giardinaggio

Finchè ero solo uno spettatore lontano e distratto al cospetto dell'opera finita dei giardini, ritenevo i giardinieri persone dall'animo particolarmente poetico e delicato, che coltivano i profumi dei fiori, ascoltando il canto degli uccelli. Da lungo tempo guardo la faccenda più da vicino e trovo che il giardiniere non è una persona che coltiva i fiori;
è un uomo/donna che coltiva il terreno. E' una creatura che sprofonda nella terra e lascia vedere ad altri, fannulloni ficcanaso, solo quello che sta in alto.
Il giardiniere vive immerso nella terra.
Costruisce il proprio monumento con un mucchio di compost. 

Il giardiniere, solitamente, termina con il sedere; le gambe e le braccia le tiene allargate, la testa da qualche parte tra le ginocchia, simile a una giumenta che pascoli. Non è un uomo che vorrebbe aggiungere solo una spanna alla propria statura; al contrario piega la propria statura a metà, si accovaccia e si accorcia in tutti i modi possibili; quando lo vedete, raramente misura più di un metro di altezza. La coltivazione del terreno consiste da un lato nelle varie attività di vangare, zappettare, rivoltare, sotterrare, smuovere, livellare, lisciare e ondulare, dall'altro nell'aggiunta di ingredienti. 
La felicità del giardiniere affonda le sue radici più profondamente,
fin nel grembo dell'humus. 

A primavera i giardinieri sono ormai irresistibilmente attratti dai propri giardini; non appena appoggiano il cucchiaio, già sono nelle proprie aiuole, con il sedere alzato verso il favoloso azzurro; qui frantumano tra le dita il tiepido grumo di terra, lì ficcano più vicino alle radici un pezzetto aerato e prezioso del concime dell'anno precedente, qua strappano un'erbaccia e
là raccolgono un sassolino; ora ravvivano la terra attorno alle fragole ed
un attimo dopo si chinano sulle piantine d'insalata, naso a terra,
solleticando amorosamente il fragile fascio di radici.
In questo atteggiamento si godono la primavera,
mentre al di sopra dei loro reni il sole descrive il suo glorioso cerchio,
le nuvole galleggiano ed i volatili celesti si accoppiano. 
Ormai si aprono i boccioli dei ciliegi, il novello fogliame cresce con leggiadra esilità, i merli cantori cinguettano allegri; allora il vero giardiniere si raddrizza, inarca la schiena e afferma meditabondo: "In autunno concimerò in abbondanza ed aggiungerò un pizzico di sabbia". 

Ma vi è un momento in cui il giardiniere si drizza e si erge in tutta la sua stature; è l'ora del tardo pomeriggio in cui somministra al suo giardino la santa annaffiatura. Quindi sta in piedi, diritto e quasi elevato, dirigendo il getto d'acqua dal beccuccio dell'idrante; l'acqua scroscia in una piogerella argentina e sonora; dalla terra soffice spira un respiro di umidità, ogni foglia è di un verde intenso e scintilla di appetitosa felicità tanto che si mangerebbe. 
"Così adesso ne ho abbastanza" sussurra il giardiniere beatamente; con ciò non pensa al ciliegio spumeggiante di boccioli, nè al purpureo ribes nero; si riferisce al terriccio marrone. E quando tramonta il sole, afferma con somma soddisfazione: "Oggi ho sgobbato !" Ciò che il giardiniere vuole appassionatamente ed incessantemente, va da sè:

ammirare ciò che lo circonda, essere operoso nel suo giardino, lavorare ed esultare, concimare e sarchiare, potare e guidare, asciugarsi il sudore, inarcare la schiena, andare a letto con la vanga ed alzarsi con l'addolola, glorificare il sole e la pioggerella del cielo, tastare i germogli,
coltivare i calli e le prime vesciche primaverili, e in assoluto
vivere nel giardino abbontamente, in ogni stagione, ariosamente.

L'anno del giardiniere, Karel Capek


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Oh rosa!

Corteggiata da l'aure e dagli amori,
siede sul trono de la siepe ombrosa,
bella regina de' fioriti odori,
in colorita maestà la rosa.

Claudio Achillini


 R. damascena bifera o "Quatre Saisons"


Buon Giorno Mondo!

la Pace sia con te
...e con noi
 
















mercoledì 17 gennaio 2018

Rosa canina, fiore semplice

Tutto l'universo mondo, che chiaramente è quasi un libro scritto dal dito di Dio, in cui ogni cosa ci parla dell'immensa bontà del suo creatore, in cui ogni creatura è quasi scrittura e specchio della vita e della morte, in cui la più umile rosa si fa glossa del nostro cammino terreno.

Il nome della rosa, Umberto Eco

CORSO DI ORTICOLTURA BIODINAMICA

 

LA COLTIVAZIONE DEGLI ORTAGGI CON IL METODO BIODINAMICO


1° incontro / Sabato 24 Febbraio 2018, dalle ore 9:30 alle 17:30


2° incontro / Sabato 3 Marzo 2018, dalle ore 9:30 alle 17:30


con Fabio Fioravanti


Nel corso delle due giornate si parlerà della pratica biodinamica applicata all’orticoltura.
Orticoltura come fonte di sostentamento per l’azienda agricola, ma anche come integrazione nell’economia famigliare.

Verranno forniti gli elementi necessari per poter coltivare ortaggi sani e di qualità nel rispetto assoluto dell’ambiente, partendo dalle basi fondamentali della pratica agricola come le concimazioni e le lavorazioni del terreno.

Gli argomenti principali saranno i seguenti: come aumentare la vitalità del suolo, le lavorazioni del terreno e differenze tra i vari metodi (non lavorazione),
le rotazioni e le consociazioni, l’uso dei preparati biodinamici, esigenze e caratteristiche dei principali ortaggi, rapporti di equilibrio tra ecosistema e colture, il ciclo annuale e le operazioni colturali, la preparazione dei terricci e dei substrati, le semine e i trapianti, l’uso del calendario biodinamico, la prevenzione di patologie e parassiti.

Una buona agronomia come base per ottenere piante sane
ed alimenti vitali.


Rose d'inverno

Rifioriranno
al disciogliersi lento della neve,
primavere incompiute
ripudiate spose d'un tempo immoto
rose d'inverno

Gherigli d'universo i frutti,
girandole incolori assopite
nel sole oscurato di levante
Carolina Villani


































LA FERTILITA’ DELLA TERRA PER IL BENESSERE DELL’UOMO



CORSO TEORICO – PRATICO DI
AGRICOLTURA BIODINAMICA


24 – 25 – 26 – 27 Gennaio 2018


SECONDA PARTE DEL CORSO BASE


Per agricoltori, giardinieri, tecnici, studenti ed appassionati
del mondo agricolo

 


Presso la sede della Fondazione LE MADRI a Rolo (RE),
via Porto n. 4


“Non sempre si ha la conoscenza che la qualità del cibo condiziona la nostra salute e che il nostro ecosistema è in difficoltà. Occorre un nuovo modo di vedere l’agricoltura come fonte di salute e patrimonio ecologico collettivo.


L’agricoltura biodinamica si propone come un’agricoltura moderna che salvaguarda la qualità della nostra alimentazione e della nostra vita…..”

 

Per maggiori informazioni e per iscrivervi al corso cliccate qui


Buon giorno Mondo!



























venerdì 5 gennaio 2018

Rose centifolia...nell'arte